Due frecce di “Dardagnan” Vuthaj e il Novara Fc batte un coraggioso RG Ticino
Una doppietta del bomber albanese ed un rigore in chiusura di Gonzalez, consentono ad un Novara non brillantissimo di battere un RG Ticino mai domo, restando nella scia del capo classifica Chieri.
Il Novara Fc batte l’RG Ticino, bissando il successo di Coppa Italia, ma a dispetto delle tre reti fatte, come nel primissimo storico derby disputato un mese fa, gli azzurri faticano non poco ad avere ragione dei verdegranata, venuti al Piola con il preciso intento di giocarsi la partita senza remore o timori. Una gara che dopo il rigore sbagliato da Franca allo scadere del primo tempo, è decisa dall’impressionante verve realizzativa di Dardan Vuthaj, che con la doppietta realizzata, sale a quota 7 nella classifica marcatori, consentendo al Novara di restare nella scia del Chieri, ancora al primo posto della classifica, con un solo punto di vantaggio.
La premiata ditta
Se il Novara risolve partite come quella vista contro un tignoso RG Ticino, dove a qualche distrazione difensiva, ed una inconsueta e particolare difficoltà nella costruzione, può sempre opporre la relativa facilità a mettere in condizioni Dardagnan Vutahj di scoccare le sue letali frecce; può legittimamente sperare, che una volta aggiustati certi meccanismi, magari con qualche mirato intervento sul mercato invernale, può certamente ambire al bersaglio grosso. Fino a quando la premiata ditta Gonzalez-Vuthaj tiene aperta bottega, gli azzurri possono contare su una oliatissima catena di montaggio del goal, che vede l’argentino ispirare ed il bomber albanese finalizzare, anche la minima occasione costruita o concessa.
La miglior difesa è l’attacco
L’RG Ticino esce sconfitto, ma questa volta ha molti motivi per rialzare subito la testa. Mister Celestini, con l’incoscienza di chi non ha nulla da perdere, rinuncia alle barricate e schiera un 4-3-3 solo apparentemente spregiudicato. Si perchè i tre davanti, sono in realtà i primi a difendere, armando un costante pressing in fase di non possesso, che vanifica sul nascere la costruzione dal basso dei novaresi. La pressione dei tre davanti, costringe Raspa a ripartire sempre con la palla lunga e senza marcantoni in mezzo, tutto diventa facile preda dei più strutturati verdegranata. Nel secondo tempo, gli azzurri provano a manovrare palla partendo da dietro, ma l’attacco alto sistematico dei ticinesi, vanifica quasi tutti i tentativi ed in qualche caso, rischia di regalare contrattacchi con palla scoperta. Senza un vero play basso e mancando del classico centravanti “fisicato” da trovare con le palle lunghe, agli azzurri non è quasi mai riuscito di trovare un piano B.
Chi di pressing ferisce…
Applausi al coraggio della Romentinese Galliate, che però si è un po’ fatta male da sola. Innanzitutto gettando alle ortiche due episodi che potevano risultare esiziali. Il più importante allo scadere del primo tempo, quando Franca ha calciato fuori dal dischetto la palla che avrebbe mandato i suoi a bersi il dolcissimo tè del vantaggio per 2-1. E poi al 24′ della ripresa, in una delle poche distrazioni difensive azzurre, quando Franca riesce ad anticipare i centrali toccando di testa un bel cross di Bugno, ad un metro dalla porta, senza riuscire ad imprimere un minimo di forza, con la palla che docile rimbalza davanti ad Amoabeng che quasi incredulo la spazza lontano. I ticinesi tanto bravi a frustrare col pressing, la gestione della palla altrui, finiscono per perdere a loro volta qualche palla di troppo nella propria costruzione, regalando ai padroni di casa, la golosa opportunità della verticalizzazione immediata. Insomma, chi di pressing ferisce, di pressing perisce ed agli azzurri la capacità di recupero palla e ripartire, non manca certo, e quando davanti puoi contare sull’ispirazione di Gonzalez e soprattutto, su quell’ira di Dio di un albanese, agli azzurri basta tutto sommato poco, anche una semplice verticalizzazione a palla scoperta, per trovare il modo di mettere qualche pallone in porta.
Marchionni vede azzurro
Negli spogliatoi Marco Marchionni fa i complimenti agli avversari “Tosti, esperti e muscolari” ma un po’ a sorpresa, ha visto bene anche i suoi anche nel primo tempo, quando il Novara a noi è apparso invece non brillantissimo: “Finalmente abbiamo provato a giocare da subito, provando quelle situazioni che ci possono permettere di creare superiorità numerica in avanti, con un buon palleggio anche veloce, ma non siamo riusciti a finalizzare, sfruttando gli spazi creati”. I numeri comunque non mentono mai, e dopo i due pareggi consecutivi nelle prime due giornate, il Novara di Marchionni sembra aver cambiato passo, restando l’unica squadra del girone A rimasta imbattuta.
Azzurri che per la seconda trasferta consecutiva di Sestri Levante, domenica recuperano lo squalificato Bonaccorsi in difesa, mentre ancora tarda il recupero di Pereira in attacco. Al momento però, la coppia Gonzalez-Vuthaj non sembra accusare battute a vuoto, anche se l’argentino, nella prima parte di gara, ben oscurato da Longhi, ha faticato un po’ a trovare la posizione, ma poi l’esperienza e la classe sono uscite ancora una volta e fino a quando la condizione mentale e fisica, restano su questi livelli, il numero 19 può uscire dal campo solo per la consueta e reiterata standing ovation.
NOVARA-RG TICINO 3-1
Marcatori: 5’e 35’st Vuthaj (N), 18’Longo (R), 43’st Gonzalez (N) su rigore.
Novara Fc (3-4-1-2): Raspa; Agostinone, Bergamelli, Amoabeng (31’st Bortoletti); Pagliai, Tentoni, Capano, Di Masi (50’st Muhaxheri); Spina (7’st Capone); Gonzalez (44’st Strumbo), Vuthaj (51’st Ferla). A disposizione: Spadini, Vimercati, Calò, Paglino. All. Marchionni
RG Ticino (4-3-3): Oliveto; Arcidicono, De Angeli, Longhi, Baiardi (38’st Ogliari); Bedetti (26’st Zaffiro), Kambo, Battistello (38’st Napoli); Pavesi (26’st Rosato), Franca, Longo (12’st Bugno). A disposizione: Bellesolo, Della Vedova, Sorrentino, Torin. All. Celestini
Arbitro: Stabile di Padova.
Note: Corner 7-4. Ammoniti Di Masi e Pagliai, Zaffiro, Arcidiacono, Bedetti e Kambo per l’RG Ticino. Spettatori 2500ca.