“Cioè, io faccio quasi 1.000 km da solo per vedere una partita dove la nostra sconfitta è pagata 1,12; il pareggio a 7; e la nostra vittoria a 25? Ok, sono proprio bacato dentro… Vabbè, il cuore batte in neroverde”.
Con questa frase pubblicata sul proprio profilo Facebook sabato scorso, Franz Rizzi, unico rappresentate della tifoseria del Pordenone in trasferta, preannunciava la sua partenza in direzione Novara.
Che cosa spinge l’oramai mitico ed unico tifoso dei “ramarri” ad avventurarsi per l’Italia con l’incubo di un incombente sciopero dei treni, per seguire la propria squadra in una lunghissima trasferta? Per altro con la prospettiva di un risultato praticamente quasi scontato?
La risposta a questa domanda arriverà qualche ora più tardi, e non certo dal campo, dove i neroverdi perderanno 2-0 come da pronostico; saranno gli spalti del Piola a certificare quanto valga la passione sportiva e l’amore per la squadra della propria città.
“Cari tifosi azzurri, vorrei che tutto lo stadio facesse un grandissimo applauso all’unico tifoso arrivato da Pordenone, che ha fatto il tifo per la sua squadra dal Rettilineo insieme ai tifosi del Novara. Se lo merita di cuore, ed è la pubblicità più bella per il nostro sport!”
E’ l’invito pronunciato al microfono da Manu Passarani speaker dello stadio, e quello che succede dopo è da brividi, perchè tutto il Silvio Piola si alza in piedi a tributare la giusta ovazione al gradito ospite. Una storia di amicizia e passione comune, cominciata qualche ora prima della partita.
“E’ successo tutto quasi per caso – ci spiega Franz Rizzi – Aurelio Pasqua del Novara Club Bardolino mi ha cercato poichè è venuto a sapere che io seguivo sempre la squadra, io gli ho risposto subito. Mi sono sentito con Massimo Ravetta, anche lui del Gruppo Bardolino, che mi ha dato tutte le info su come sopravvivere a Novara (dove andare a mangiare e i monumenti da vedere). Sono venuti a prendermi alla Pizzeria alla Brace e mi hanno accompagnato al loro chiosco di fiducia. Lì tra un brindisi e un panino mi hanno regalato lo zaino del Novara (squadra che, in realtà, mi era già simpatica da quando stava in A) e io ho ricambiato con un po’ dei nostri adesivi. Ho chiesto agli stewart di cambiare il mio posto in tribuna centrale con il parterre e sono andato a tifare assieme a loro. E’ nato tutto dall’amore comune per il calcio oltre le rivalità nella più sana fratellanza Ultrà. Alla fine lo speaker mi ha addirittura nominato facendomi applaudire da tutti i presenti super sportivi del Piola e i ragazzi della curva mi hanno dato due sciarpe bianco azzurre che in loro onore sto usando. Alla fine mi hanno accompagnato in stazione dove con lo spettro di uno sciopero dei treni incombente sono ripartito”.
Oltre alla Cupola di Antonelli, la statua delle Mondine, il Duomo o il Broletto, nei ricordi di Franz Rizzi, Novara resterà la città che lo ha accolto ed abbracciato, in attesa di ricambiare al ritorno, con gli amici dei gruppi Bardolino e Streak Eagles di Galliate, od i ragazzi in curva di Vecchio Stampo e Provincia Alcolica. Intanto le foto di Franz al Piola che incoraggia il Pordenone a petto nudo (per la cronaca ultimo in classifica), stanno facendo il giro dei social, ed il tenore dei commenti è univoco: “Proprio una bella storia, il calcio ha certamente bisogno di più Franz e molti meno Tavecchio & Co”.