“Non possiamo certo fermare i lavori pubblici in attesa delle sentenze del Tribunale“. E’ la risposta del vicesindaco Nicola Fonzo alle dichiarazioni di Rete Terra relative all’assegnazione dell’appalto dei lavori Pisu nell’area verde di Via Bovio alla Ditta Damiani. “Il Tar – spiegano Alberto Pacelli e Giorgio Albertinale di Rete Terra – ha duramente bocciato la prima assegnazione alla Ditta Asfalt, l’assegnazione alla Damiani desta sorpresa e preoccupazione. La Ditta Asfalt, infatti, a seguito dell’esclusione dall’appalto per la sentenza del TAR, il cui testo solleva interrogativi preoccupanti sul modo di agire di tutti i soggetti interessati alla gara, ha proposto ricorso al Consiglio di Stato che entro il mese corrente si pronunzierà in merito. Come è dunque possibile che la ditta che, momentaneamente, ha avuto l’assegnazione lavori possa procedere con scavi e opere nell’area di Via Bovio,mentre arrivano anche nuovi ricorsi anche di altre ditte concorrenti?”
“Certo che è possibile – spiega Fonzo – in via Bovio sta lavorando la Damiani, che è la seconda aggiudicataria del bando. La prima, la Asfalt, ha perso il ricorso al Tar e le è stata negata dal Consiglio di Stato la sospensiva. Nel frattempo attendiamo la sentenza della Camera di Consiglio prevista per fine agosto. Quindi i lavori sono stati assegnati dalla commissione giudicatrice alla ditta che si è posizionata dopo la Asfalt stessa, ossia la Damiani. I lavori devono andare avanti. Se poi ci sono altre ditte che hanno fatto ricorso, attenderemo le sentenze del tribunale e ad esse ci atterremo. Se il Tar dovesse dare ragione, in ultima istanza, alla Asfalt o ad altre imprese, saranno quelle imprese a conitnuare i lavori che intanto, però, devono proseguire“.
“Questa nuova ‘procedura agostana’ è assai singolare e azzardata – spiegano a Rete Terra – Comprendiamo che i mesi trascorrano senza che l’opera si realizzi e che il finanziamento della Unione Europea richieda il rispetto dei tempi previsti (peraltro già prorogati, anche di recente dal Presidente Chiamparino); ma appare altrettanto chiaro che l’UE non potrà ignorare procedure pasticciate e disinvolte“.
E a partire da settembre, Rete Terra annuncia la “campagna d’informazione e di richiesta di sostegno ai cittadini per la tutela e l’integrità del territorio novarese, il riutilizzo degli spazi urbani dismessi e abbandonati, il rifiuto di nuovo cemento sui terreni comunali, specialmente a conduzione agricola o ancora seminaturali, per la riqualificazione delle periferie e del verde cittadino“.