L’approssimarsi delle elezioni amministrative per il Comune di Novara (fra poco meno di un anno) rende questa pausa estiva quantomeno speciale. Non è un mistero infatti che la politica nostrana stia scaldando i motori in vista dell’ormai vicino appuntamento elettorale e le prime avvisaglie di questo si sono già fatte notare nei mesi scorsi.
Dunque fra il serio ed il faceto (dato il clima vacanziero!!!) proviamo ad immaginare quali crucci, obiettivi o speranze i nostri rappresentanti locali si porteranno sotto l’ombrellone e come sarà il loro “stato” a Ferragosto.
Tanto per fare un esempio: possiamo ben immaginare che di pensieri cupi ne abbiano assai in casa Pd. L’auto-candidatura del primo cittadino in carica Andrea Ballarè, prima accolta con sorrisi di circostanza e poi divenuta sempre più “inevitabile”, è la cartina di tornasole di un partito che non si raccapezza, come se l’improvvisa scorpacciata di consenso del renzismo abbia dato un po’ alla testa facendo perdere il contatto con la realtà. Certamente ai maggiorenti piddini non sarà sfuggito il tasso di impopolarità da record del bell’Andrea, che rimbalza sui social network come una pallina da ping pong; la situazione dei conti municipali da profondo rosso; così come l’ineluttabile piega presa dall’azione amministrativa del più renzista dei sindaci piemontesi che, è nei fatti, sembra non imbroccarne mai nemmeno una.
Che si tratti del mercato coperto (stile altoforno), delle aree industriali sulle quali incombe più di un sospetto di speculazione (con migliaia di firme “contro” raccolte dalle associazioni ambientaliste e il no di Sel), del famigerato Musa, dell’ormai tragicomica gestione della partita dei contenitori culturali (dal castello, al Faraggiana a Casa Bossi: tutto un fa e disfa che manco Penelope) o di quella invero molto più tragica e meno comica delle politiche sulla sicurezza (emblematico il caso del “bivacco” di balordi sotto il Comune, fonte ormai quotidiana di guai), non è difficile immaginare come per Ballarè l’aria di palazzo Cabrino si sia fatta pesante. Con in più l’aggravante di una maggioranza a corrente alternata, che ha cominciato a far le pulci sulle situazioni meno chiare. Insomma per correre ai ripari la soluzione individuata sarebbe quella di una lista civica d’appoggio, per la formazione della quale sarebbe stato designato il solerte assessore allo sport Rossano Pirovano. “Io ci starei – dice un esponente d’area, dietro promessa di anonimato – basta che non ci sia il nome di Ballarè…”. Alla faccia dell’appoggio! Stato: sabbie mobili.
E Sel? Che farà Sel è un bel rebus! Dopo aver retto per anni le sorti della giunta di sinistra meno “di sinistra” della storia di Novara ed aver digerito ogni sorta di provvedimento al limite della provocazione, la “base” del partito ha richiamato i propri rappresentanti a palazzo Cabrino all’ordine intimando il no secco al piano di realizzazione delle aree industriali, tanto caro a Ballarè. Un crescendo rossiniano di distinguo che fanno ormai presagire la rottura dell’improbabile – nei fatti – alleanza. Sarà l’inizio della fine? Stato: c’eravamo tanto amati!
Ma anche nel centrodestra, potenzialmente avversario dell’amministrazione in carica, l’atmosfera non pare quella da happy hour sulla spiaggia: se da un lato i “partiti” tradizionali, atterriti da sondaggi e da precedenti verifiche di voto con risultati da brividi, tentano comunque di far la voce grossa, dall’altro, il mondo dei #bastaconipartiti e #wlelisteciviche sembra imbalsamato in un attendismo inspiegabile (a parte qualche eccezione dalle incerte prospettive).
Ne ha approfittato subito la Lega che alla prima occasione utile (il comizio di Salvini al Cantelli), ha rivendicato il candidato, forte del consenso del segretario, gettando nella mischia il nome di Alessandro Canelli.
Una candidatura fortemente voluta dall’ex sindaco Massimo Giordano che, nell’ombra del suo apparente disimpegno, ha tessuto gli accordi con i vertici del partito cui è rimasto legatissimo e “digerita” da Roberto Cota, pare in cambio di un’uscita di scena “morbida” dal ruolo di segretario nazionale.
Un gioco d’anticipo, quello leghista che ad oggi non sembra aver sortito gli effetti sperati e semmai quello contrario di una chiusura a riccio degli altri alleati (da Mancuso a Sozzani), che hanno avuto buon gioco nel rinfacciare agli esponenti del Carroccio la bruciante sconfitta del 2011. Senza dimenticare che i protagonisti (oltre che i metodi) son rimasti gli stessi: Canelli, Giordano, Cota e via discorrendo. Stato: brividi!
Se la Lega ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, più cauta è sembrata Forza Italia: dopo aver lavorato sottotraccia ad alcune ipotesi di candidature (alcune invero assai originali), oggi i rumors interni al partito danno il coordinatore Sozzani alla caccia del nome di un “imprenditore” o comunque di un “uomo della società civile”, nel tentativo forse di emulare il “modello Venezia”. Peccato che lì, dalle parti della Serenissima, la vittoria non l’abbiano decretata i partiti ma proprio la novità del modello civico. Stato: in gondola!
In verità in chiave novarese, dal punto di vista della nascita delle liste civiche, qualcosa si è mosso, anche se con quali prospettive è da verificare.
Ha cominciato il giovane Ivan De Grandis cavalcando in solitaria l’onda “no Musa”, con un iper attivismo cui è onestamente difficile star dietro: redazioni inondate di comunicati praticamente su tutto, sigle di associazioni, sondaggi del tipo”Chi vorresti come candidato sindaco?” (che chiesto da uno che ha già dichiarato che si candiderà sembra un po’ un controsenso… Insomma non foss’altro per educazione cosa volete rispondergli?). Stato: serve relax!
Rimanendo in tema di liste civiche è delle scorse settimane la nascita di Civitas, formazione che vede candidato l’ex assessore al Commercio della giunta Giordano, Giancarlo Paracchini, con tanto di punti programmatici a corredo (evvai un programma!) invero un po’ nebulosi. Tanto è vero che alla prima prova dei fatti sul tema immigrazione son cominciati i distinguo netti fra gli aderenti con un confronto pubblico sui social. Stato: rimandati a settembre…
Silenzio di tomba dai 5 Stelle: sornioni aspettano gli eventi (e le possibili alleanze), probabilmente contando sull’opportunità di una zampata al momento giusto che non è detto che non riesca vista la frammentazione degli “altri”. Stato: in agguato!
Buon Ferragosto!