La “granitica” maggioranza che sostiene in consiglio comunale la giunta Ballarè, sulla vicenda del documento “nascosto” con i pesanti rilievi della Corte dei Conti (arrivato al primo cittadino ed ai revisori prima dell’approvazione del bilancio di previsione, ma reso noto solo dopo e che ha inspiegabilmente vagato per giorni negli uffici senza essere protocollato), questa volta non ha fatto quadrato. Non tutta almeno!
Da Biagio Diana, ad Alfredo Reali a Roberto D’Intino… Persino dai banchi del Pd-Sel, fra tanti silenzi imbarazzati, nel corso della commissione di ieri, si sono levate voci critiche e perplesse sull’operato degli esponenti della giunta che hanno deliberatamente deciso di non rendere nota ai consiglieri comunali la pronuncia della Corte, che ha a sua volta inviato gli atti alla Procura Generale per gli accertamenti del caso per un sospetto danno erariale.
Sebbene il capogruppo del Pd, Roberto Brivitello (tenuto a quanto pare anch’egli all’oscuro) si sia prodigato in una difesa d’ufficio del Sindaco, rivangando un altro episodio di presunto danno erariale riferito all’amministrazione precedente (i 70 mila euro di lavori contestati del bar Coccia per il quali la posizione dell’allora sindaco Massimo Giordano ed altri assessori è già stata archiviata, mentre restano aperte le posizioni di alcuni amministratori e dirigenti comunali dell’epoca) altre voci dalla maggioranza si sono alzate per esprimere un dissenso alle volte pacato ma fermo, in altri casi più sostenuto fino a quello che è sembrato il limite di una rottura, che potrebbe avere conseguenze imprevedibili.
Da Alfredo Reali che, pur “Non ritenendo gravi i rilievi della corte”, ha sollevato una serie di perplessità sul silenzio della giunta “che è stato un errore a mio avviso, perché era un a decisione che non competeva a loro”.
A Biagio Diana, che ha sostenuto l’utilità della convocazione della commissione perché “Non c’è stata una presa di posizione da parte di Andretta, ma anche da parte del sottoscritto. Ci siamo resi conto del corto circuito e chiedo chiarimenti e spiegazioni. Non siamo insensibili di fronte a questa situazione che obiettivamente va considerata in tutti i suoi aspetti di responsabilità e carattere deontologico”.
All’affondo di Roberto D’Intino “Io penso che il bilancio comunque possa essere approvato, ma la situazione è grave… Perché non informare il consiglio comunale, la maggioranza, la minoranza, è stato un atto grave. Io non ce l’ho con l’assessore Dulio, che conosco da anni e che stimo, anche se gli riconosco delle responsabilità perché l’assessore al bilancio è lui… Ma tutti sappiamo che le sue responsabilità sono limitate, perché la volontà di non informare il consiglio non è stata la sua, lo sanno tutti. Inutile nascondersi dietro ad un dito”.
“Guardate – ha proseguito D’Intino – io posso anche passare per un Giamburrasca, ma non mi piace passare per stolto o per uno che non capisce. Noi abbiamo fatto una seduta fiume del consiglio comunale il 30 fino alle 3 del mattino per approvare il bilancio e poi ho saputo del documento della Corte dei conti il giorno dopo, leggendo il giornale. Noi leggiamo le notizie dai giornali prima di saperle noi stessi! E’ qualcosa che inorridisce, non c’è buonsenso e nemmeno ragionevolezza”.
“Ripeto non credo vi siano rilievi gravissimi sul bilancio, ma gravissimo è quello che ha sottolineato anche il collega Reali: hanno preso una decisione che era al di sopra delle loro parti, che non gli competeva, inopportuna, sbagliata e fuori dalle righe e su questo su questo passaggio ho delle riserve personali. Se le cose stanno così significa che qui tutto è lecito, tutto va bene. Ha ragione il collega Murante: il Sindaco aveva impegni, ma qui c’era richiesta forte di spiegazioni ed il Sindaco doveva essere qui. Poteva dire “mi dispiace, mi assumo le mie responsabilità” ma doveva esser qui, mentre qui stiamo mettendo in piazza Dulio… Ma questa è davvero una brutta pagina: sono indignato, imbarazzato, attonito, incazzato!”…