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Novara

Inseguimento di corso Risorgimento: la questura fa chiarezza dopo il ritorno in libertà dei 5 ragazzi

Continua a far discutere la vicenda dell’inseguimento in corso Risorgimento. All’indomani della notizia del ritorno in libertà dei 5 protagonisti, tutti minorenni, la Questura interviene per fare chiarezza e ribadisce che le indagini sono ancora aperte.

In merito ai gravissimi fatti occorsi lo scorso sabato a Novara, che hanno provocato il ferimento di due agenti delle Volanti e la distruzione di un’auto della Polizia, tutte le ipotesi di reato sono al vaglio della magistratura inquirente, che attribuirà la responsabilità dell’accaduto ai singoli concorrenti, differenziando le condotte degli stessi, qualora lo ritenga”, si legge in una nota della Questura.

Vista la gravità dell’episodio, in attesa di nuovi sviluppi investigativi, il questore Gaetano Todaro ha applicato la diffida a tutti e 5 i ragazzi albanesi. Una misura di prevenzione, che prevede una serie di limitazioni sull’accesso ai servizi della Pubblica amministrazione e che rappresenta un “presupposto per l’applicazione di differenti e più gravi misure di prevenzione, quali, ad esempio, la sorveglianza speciale”, spiega la Questura.

I cinque ragazzi erano stati fermati e condotti in questura con le accuse di tentato omicidio (per il ferimento di due agenti), resistenza a pubblico ufficiale (non si erano fermati all’alt della polizia), ricettazione (viaggiavano su un’auto rubata) e danneggiamento (per avere distrutto un’auto della polizia). Il Tribunale dei minori non ha convalidato l’arresto e ha rimesso i cinque in libertà, ma senza far decadere le accuse nei loro confronti. Una decisione che il giudice sembrava aver preso poiché non avrebbe ravvisato il dolo, ovvero la volontà dei 5 di fare del male nell’andare contro l’auto della polizia, che ha tentato di sbarrare loro la strada durante la fuga. Ma la questura smentisce che sia stata questa la motivazione che ha guidato la Magistratura.

Appare risibile ricondurre l’episodio ad un mero incidente stradale – si legge nella nota della questura, che ripercorre la ricostruzione dei fatti – Infatti si trattava di un’auto, rubata, inseguita dalla Polizia con segnali sonori e visivi, che era fuggita dopo che le Forze dell’Ordine avevano intimato l’alt varie volte. La stessa auto, al solo fine di garantirsi la fuga, aveva superato contromano una fila di veicoli fermi al semaforo e, tuttavia, pur avendo visto un’auto della Polizia, le andava deliberatamente contro. Infine – conclude la nota – il Questore ha elogiato il lavoro di tutto il personale della Polizia intervenuto, inclusa la Polfer, che, con un’azione congiunta ha consentito in tempi rapidissimi di identificare e di bloccare i fuggitivi assicurandoli alla giustizia”.