Presentato il progetto della Città della Salute. Un investimento da 320 milioni di euro, partnership pubblico-privato
Sala gremita, oltre 500 persone, ieri al Coccia per la presentazione del progetto della nuova Città della Salute e della Scienza di Novara: una trentina di esponenti del mondo finanziario ed investitori, anche internazionali, 70 rappresentanti di studi di architettura, ingegneria, progettazione e costruttori, 80 fornitori di servizi del settore medicale, tutti interessati all’investimento in un’operazione che per il Piemonte è paragonabile solo a quella del Parco della Salute di Torino. La procedura prescelta per il contratto è la finanza di progetto. Un investimento da 320 milioni di euro, 219 dei quali investiti da privati e 100 da contributo pubblico. “Con la Città della Salute di Novara – ha esordito il presidente della Regione, Sergio Chiamparino – si realizza un importante passo avanti nella cura della salute in Piemonte. Novara è già uno dei grandi poli sanitari della regione, un’innovazione così forte da più qualità a tutta la sanità piemontese e non solo. Il Novarese è ancora troppo spesso visto come una sorta di casamatta di frontiera verso il Lombardo-Veneto. E spesso, a parti rovesciate, accade lo stesso dall’altra parte. Bisogna smetterla con queste visioni. La Città della Salute nasce in un’area baricentrica tra Milano e Torino. A pochi chilometri c’è lo Human Technopole. A Torino nascerà il Parco della Salute. Ci sono tutte le condizioni per fare di quest’area uno dei distretti per la scienza della vita con più potenzialità in Europa. E’ una carta da giocare fino in fondo, insieme alla capacità di far convergere insieme il pubblico ed il privato, portando così innovazione anche nella gestione”. Qualche numero sul progetto: superficie complessiva 172mila metri quadrati (interrato, seminterrato, piano rialzato, primo e secondo piano); 88mila metri quadrati di parcheggi interrati per una capienza di oltre 3mila posti; più di 130 mila metri quadrati per la struttura ospedaliera, oltre 14mila per la struttura universitaria e poi ancora oltre 13mila metri quadrati per la Casa della donna e del bambino e anche un incubatore d’impresa. La Giunta regionale ha approvato il Piano finanziario tecnico-economico elaborato dall’Azienda e lo ha trasmesso nei giorni scorsi al Ministero della Salute, unitamente alla richiesta di Decreto di finanziamento, che sarà approvato nelle prossime settimane. Successivamente ci saranno l’indizione della gara, l’ aggiudicazione e la sottoscrizione del contratto di partenariato. A seguire, la redazione del progetto esecutivo: a fine ottobre 2023 è prevista la consegna dell’opera all’Azienda Ospedaliero Universitaria. La concessione durerà 26 anni.