Nuovi controlli della Polizia presso lo stabile di via Dante. Messi i sigilli a due alloggi fatiscenti
Sequestro di due alloggi e nuovi decreti di espulsione. Indagini su proprietaria ed occupanti, che sfruttano bisogni e precarietà degli stranieri. Una donna al nono mese di gravidanza, affidata ai servizi sociali del comune di Novara.
La Polizia di Novara ha posto sotto sequestro due appartamenti, a seguito di nuove segnalazioni giunte a riguardo dello stabile di via Dante (28/b). Nell’ispezione effettuata lo scorso 17 novembre, gli agenti hanno constatato particolari condizioni di degrado negli alloggi situati al piano terra e piano secondo. Chi abita questi locali, non avendo i documenti in regola, non può prendere in affitto immobili secondo le norme, e purtroppo c’è chi ne approfitta, sfruttando la situazione per il proprio vantaggio economico.
Nell’appartamento al piano terra, in teoria destinato a magazzino e suddiviso in due locali di ridotte dimensioni, non c’è corrente ne acqua potabile, nessun riscaldamento e nel solo bagno utilizzabile, c’è un solo wc. Le stanze coperte da una coltre di muffa, emanano miasmi nauseabondi. A risiedervi due coniugi di origine nigeriana irregolari sul territorio nazionale, i quali hanno riferito di alloggiare in via Dante dal 1° luglio scorso, versando alla proprietaria la somma di 300 euro, con caparra iniziale di 900. Da successivi riscontri, la Polizia ha verificato gli effettivi pagamenti, versati in contanti nelle mani della figlia della proprietaria, una donna originaria del ragusano, la quale nei messaggi scritti e nei vocali inviati per sollecito alla coppia nigeriana, evidenziava in modo inequivocabile la consapevolezza delle carenti condizioni dell’appartamento, nonché la volontà di non procedere alla regolarizzazione della locazione.
Al termine degli accertamenti il marito è stato indagato in stato di libertà (violazione dell’art.14 comma 5 ter D.Lgs 286/98) in relazione al decreto di espulsione del 29.09.2020, venendo munito di nuovo decreto di espulsione; mentre la donna, al nono mese di gravidanza, è stata accompagnata dal personale della Croce Rossa per verificare le condizioni di salute presso l’ospedale Maggiore, per poi essere affidata ai Servizi Sociali del Comune di Novara, affinché possa trovare la dovuta assistenza presso un’idonea struttura di accoglienza.
Al secondo piano, sono stati identificati tre cittadini stranieri di origine nigeriana, immessi nell’alloggio da una loro connazionale dietro pagamento di un canone mensile di 50 euro cadauno. Uno di essi è risultato irregolare sul territorio nazionale, e per questo è stato deferito (violazione dell’art.14 comma 5 ter D.Lgs 286/98) in relazione a decreto di espulsione del 02.10.2019.
Anche in questo locale non c’era energia elettrica, ma dei pericolosi cavi scoperti penzolanti dalla porta d’ingresso. Nel complesso, anche in questo appartamento, le pessime condizioni igienico-sanitario e l’insalubrità complessiva, sono state giudicate incompatibili alla residenza. I sigilli apposti ed il sequestro preventivo, sono stati apposti anche in relazione al fatto che la libera disponibilità dell’immobile, potrebbe agevolare l’ulteriore commissione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Per quanto riguarda la titolarietà dell’appartamento in questione, è stato accertato che l’ultimo proprietario non sarebbe più tale, in quanto l’istituto bancario ha fatto valere il diritto di ipoteca a fronte del mancato pagamento delle rate di mutuo, come da verbale di sommarie informazioni rese dallo stesso ex proprietario.
Pertanto la Polizia ne desume che l’alloggio sia stato occupato abusivamente, da chi poi lo ha concesso ai tre per essere sfruttato da soggetti senza scrupoli allo scopo di ricavarne un indebito vantaggio economico in danno di stranieri irregolari sul territorio nazionale, non aventi i requisiti per procedere ad una regolare locazione.