Poste a mezzo servizio e cittadini in difficoltà. Uncem chiede a Poste Italiane di tornare al tempo pieno
Uffici pubblici e servizi come le Poste sono ancora a mezzo servizio. Nei comuni piccoli ed in quelli montani le difficoltà per i cittadini si fanno sentire maggiormente
Dopo il lockdown dovuto all’emergenza sanitaria da Covid-19, che ha fermato la gran parte di attività e servizi, il Paese è ripartito fra mille difficoltà, anche se i dati industriali di giugno hanno dato incoraggianti segnali di ripresa. Non è così per quanto riguarda alcuni servizi.
Uffici e sportelli pubblici, a partire dalla sanità ordinaria, continuano a viaggiare a mezzo servizio, anche perchè impiegati ed addetti, hanno mantenuto l’opzione del telelavoro. Ma se nel settore privato, la produttività in certi casi è persino aumentata, non è così per quello pubblico, dove si lamentano non pochi problemi da parte di cittadini, impossibilitati ad accedere a servizi essenziali. Non sfugge a questa condizione il servizio di Poste Italiane, che soprattutto nei piccoli comuni, ha di fatto dimezzato gli orari, creando non pochi problemi agli utenti. Ma anche in città e soprattutto in alcuni quartieri fuori dal centro cittadino si sono registrati disagi.
Un problema che si è acuito nei comuni montani, e che non è sfuggito all’attenzione dell’Uncem (Unione Nazionale dei Comuni e degli Enti Montani ) ente che si impegnato con Poste per riportare tutti gli uffici postali nei Comuni montani a orario pieno, come prima del covid e del lockdown. Molti Sindaci hanno scritto all’Azienda e all’Associazione di Enti locali chiedendo il ripristino degli orari. “Stiamo verificando le situazioni, chiedendo a Poste di intervenire – spiega Marco Bussone, Presidente Uncem nazionale – Abbiamo chiesto di riaprire al più presto a tempo pieno gli uffici dove gli orari sono stati dimezzati. E abbiamo chiesto anche di riavviare le installazioni di Postamat, locker, cassette postali smart, wifi negli uffici, al fine di dare efficaci servizi alle comunità dei piccoli Comuni, come sancito dalla legge 158 del 2017 e come stabilito nel ‘Patto della Nuvola’, nelle due edizioni di Sindaci d’Italia a Roma. Ringrazio l’Ad Del Fante, la Presidente Farina e il Direttore Lasco per l’ascolto delle nostre istanze. Stiamo lavorando insieme per rafforzare le opportunità sui territori e per superare le sperequazioni che anche il covid non ha aiutato a vincere. Il ‘modello Poste’, come detto a Roccaraso agli Stati generali della montagna, è un modello di azione anche per le altre imprese dello Stato e che comunque operano sui territori. Mi riferisco ad Anas, Tim, Rfi ad esempio, a tutte le Telco. Queste ultime seguano quanto fatto con Poste Italiane nello stringere un nuovo legame con i territori. Uncem è a disposizione per questo inderogabile patto”.