Che le Province abbiano cambiato pelle è evidente: divenuti enti territoriali di area vasta, gradualmente, con gli attuali amministratori, si sta cercando di capire quali siano le funzioni che ad esse rimarranno in capo e quali invece lasceranno le loro sedi.
Nonostante il Piemonte sia in netto ritardo nella definizione dei ruoli e la Regione non abbia ancora comunicato alle sue Province di cosa, esattamente, fatto salvo per le funzioni principali previste per legge, si dovranno occupare, gli enti di secondo livello si apprestano all’approvazione dello Statuto.
“L’aspetto istituzionale della Provincia muta profondamente – spiega Laura Noro, consigliera delegata a Turismo area nord, Politiche giovanili, Servizio civile, Pari opportunità e Attuazione legge Del Rio – Lo statuto è il documento che disciplina sia la funzione dei nuovi organismi che dell’ente stesso”.
Lo statuto della Provincia di Novara sarà messo ai voti giovedì mattina, dalle 10, quando il documento, a cui si sta lavorando da alcuni mesi, sarà presentato e sottoposto all’Assemblea dei Sindaci, terzo organo, con Presidente e Consiglio provinciale, del nuovo assetto istituzionale.
“La prima commissione si è riunita a novembre 2014 e gli incontri si sono chiusi a marzo – spiega Noro – Lo statuto contiene le norme fondamentali che disciplinano i tre organi dell’ente e prevede l’organizzazione degli uffici. Ma poichè la Regione non ha ancora definito le funzioni che ci spettano, nella predisposizione dello statuto siamo stati prudenti naturalmente, rimandando ad un regolamento successivo la definizione di tali ruoli”.
Quello che preoccupa rimane l’aspetto occupazionale insieme al pesante taglio di finanziamenti provenienti dal governo centrale. “Cercheremo di lavorare sulle funzioni perchè ad un maggior numero di funzioni corrisponda un numero quanto più alto possibile di dipendenti“.
Il Piemonte, rispetto ad altre regioni, come dicevamo, è decisamente in ritardo sulla definizione dei ruoli di cui le province del territorio non si dovranno più occupare. Si è ancora in una fase di confronto con le categorie, fase dalla quale scaturirà un disegno di legge con successivo dibattito in consiglio regionale. Un iter particolarmente lungo e difficoltoso che, con tutta probabilità, si chiuderà soltanto entro la fine dell’anno, termine ultimo posto dalla normativa per legiferare a riguardo. Un ritardo che potrebbe causare anche ripercussioni economiche sui bilanci delle singole province, rischio che si sta scongiurando. Per Novara, fino a questo momento, non si sono rilevati problemi di ordine finanziario: i dipendenti sono sempre stati pagati e, come ha dichiarato il presidente Matteo Besozzi qualche giorno fa, “sotto questo aspetto siamo abbastanza tranquilli“. Anche se rimane ancora molto da fare e da definire.
Giovedì, per la prima volta da quando è nato il nuovo ente di secondo livello, si riunirà in via ufficiale l’assemblea dei sindaci. Per l’approvazione dello Statuto la legge richiede un quorum particolare: un terzo dei sindaci dei comuni appartenenti alla Provinca e la maggioranza della popolazione complessivamente residente. Sono fondamentali dunque 30 sindaci in rappresentanza di 185 mila abitanti.