Rissa in piazza Martiri: vietata la “movida” per legge a tre giovani appena ventenni
Nelle indagini della Squadra Mobile di Novara, determinanti le immagini delle telecamere e le testimonianze. Applicata per la prima volta la cosidetta “norma Willy” dal nome del ragazzo ucciso nel pestaggio di Colleferro.
Tre giovani appena ventenni residenti a Novara e provincia, individuati fra i responsabili della maxi rissa avvenuto in piazza Martiri lo scorso 27 settembre, dovranno rispondere dei reati di rissa aggravata e lesioni personali, e sul loro conto è stata emessa la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, con divieto di uscire dall’abitazione dalle ore 21 alle 7, oltre che dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per uno di loro.
Nello specifico, ai tre ragazzi, è stato vietato l’accesso e la frequentazione degli esercizi pubblici e dei locali di intrattenimento situati in alcune vie del centro cittadino: Piazza Martiri della Libertà, Via F.lli Rosselli, Piazza Puccini, Piazza della Repubblica (P.za Duomo), L.go Costituente e Corso Italia, nonché di stazionare nelle immediate vicinanze degli stessi.
Si tratta dei primi provvedimenti adottati a Novara a seguito della modifica normativa apportata con il Decreto Legge nr. 130 del 21 ottobre 2020, che dispone il divieto di accesso a pubblici esercizi o a locali di intrattenimento nei confronti di soggetti anche solo denunciati per condotte da cui possa derivare un pericolo per la sicurezza pubblica.
La cosiddetta “norma Willy“, dal nome del ragazzo rimasto ucciso nel pestaggio avvenuto a Colleferro lo scorso settembre, che consente di adottare le tali atipiche misure di prevenzione, senza la presenza di una condanna passata in giudicato, prevedendo tra l’altro gravi sanzioni in caso di violazione del dispositivo (reclusione da sei mesi a due anni e multa da 8.000 a 20.000 euro).
Ai nominativi, la Squadra Mobile di Novara, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ci è arrivata dopo una minuziosa attività di indagine, corroborata dai necessari riscontri investigativi, sui quali l’Autorità Giudiziaria ha formulato le ipotesi di reato ed i conseguenti provvedimenti, delineando chiaramente le singole responsabilità.
Fondamentali per la ricostruzione dei fatti sono risultate l’analisi dei sistemi di videosorveglianza installati in prossimità dei locali della “movida” e la preziosa collaborazione di molti cittadini.
Il preciso quadro accusatorio ha permesso di indagare sei persone e ha, soprattutto, consentito al GIP del Tribunale di Novara di emettere su richiesta della locale Procura quattro misure cautelari nei confronti dei tre principali autori della gravissima rissa per i quale sussiste il concreto pericolo che gli stessi possano commettere reati dello stesso tipo.
Fonte Ufficio Stampa Questura Novara