Rullo furioso “Non sono dei professionisti”. Marcolini alla resa? “Facciamo ridere, ma non riesco a trovare le risposte”
Nel dopo partita di Pergolettese-Novara, parlano Rullo, Nespoli ed Urbano, poi Marcolini sembra arrendersi all’evidenza. E’ un tutti contro tutti che non sembra far trasparire una luce in fondo al tunnel.
E’ un dopo gara dai risvolti forse ancora tutti da scrivere quello al Voltini di Crema, dove si è consumata la quarta debacle in 9 partite della gestione Marcolini. Davanti ai microfoni della sala stampa, si presentano insieme Maurizio Rullo e Roberto Nespoli, poi dagli spogliatoi parla anche Michele Marcolini.
Il patron ci va giù pesante e non usa perifrasi: “Direi che i tifosi hanno tutte le ragioni. Nello staff non sono dei veri professionisti, altrimenti prenderebbero atto di ciò che hanno fatto e stanno facendo, e forse qualcuno dovrebbe fare un passo indietro, dal Direttore Generale all’ultimo dei magazzinieri; se qualcuno non lo farà ci penseremo noi”.
“Sta parlando di dimissioni del tecnico?” puntualizza un giornalista locale, e allora il microfono se lo prende Nespoli, il quale per altro tirato direttamente in ballo, non tenta neppure una difesa d’ufficio: “E’ da ottobre che non vinciamo una partita. Questa settimana c’è stata una presa di responsabilità sia all’interno che all’esterno della squadra, che però è sfociata in una prestazione vergognosa, contestualizzando pure il momento, non è accettabile. Chiediamo scusa a chi per questa maglia soffre e fa sacrifici. Quando il patron parla di presa d’atto, io per primo devo rimettere una qualche decisione nei confronti della proprietà, perchè non è ammissibile che la squadra abbia ad oggi tre punti di vantaggio sulla zona play-out e probabilmente ci entri di prepotenza la prossima settimana. Non è possibile una prestazione come quella di oggi, dopo due mesi senza vittorie, in qualsiasi lavoro se uno tiene a quello che fa, prima o poi una partita la vince. Tutti dovremo prendere atto della situazione, dalla direzione generale a quella sportiva a quella tecnica, perchè evidentemente non potremo cambiare tutti i calciatori. Qui bisogna capire che usciamo da questa situazione solo se tutti ci mettiamo grinta, cuore, se corriamo e tutti insieme lavoriamo nella stessa direzione. Questa cosa non è stata capita. Se non lo faremo subito, tutti dovremmo prenderne atto per il bene della società”.
“Traduco – chiosa il collega di Crema – se Marcolini non si dimette lo esonererete?”. “Valuteremo” risponde Nespoli; Che l’esperienza Marcolini al Novara sia già sul viale del tramonto?
La risposta del tecnico savonese non tarda ad arrivare, sotto forma di intervista a cura dell’Ufficio Stampa, inviata ai giornalisti locali attraverso WhatsApp. Ma le parole di Marcolini non solo sembrano poco rassicuranti, ma suonano come una sorta di auto de profundis…
“Facciamo ridere – ammette il mister – non c’è da dire molto altro. Fino al loro goal è stata una gara equilibrata, poi siamo crollati. Non abbiamo la meglio in nessuna zona del campo, gli avversari vanno più forte di noi, arrivano prima di noi sulla palla ed il risultato di oggi, meritato dalla Pergolettese, è solo una logica conseguenza”.
Verrebbe da dire. Quindi? Contromisure? Ricette? Cambiamenti? Purtroppo nulla di tutto ciò, dalle parole di Marcolini traspare solo scoramento: “Mi sto chiedendo come fare ad uscirne, ma non riesco a trovare una soluzione, probabilmente non lo faccio nel modo giusto. Fino a quando ne avrò la possibilità combatterò con tutte le mie energie. Anche stasera torno a casa con le pive nel sacco senza risposte. Siamo una squadre fragile e gli altri ci saltano sopra. Non faccio le cose giuste, evidentemente non riesco ad allenarli, non riesco a farmi capire”.
Se la figura di Marcolini sembra più che in bilico e qualche tifoso sui social invoca il ritorno immediato di Simone Banchieri, alcune voci sembrano far trapelare il nome di Sergio Zanetti, con il fratello del più famoso Xavier, che verrebbe promosso dalla Berretti alla Prima Squadra.
E questo gruppo di giocatori, che come ha spiegato giustamente Nespoli, non si possono cacciare? Certo non adesso, perchè dalle parole poi rilasciate dal ds Orlando Urbano, il destino di questo gruppo ha i giorni contati. “Sono tutti sotto le aspettative e non lo possiamo tollerare, questa maglia merita rispetto, per il Novara calcio dovrebbero sputare sangue. Mi sono sentito dire dal gruppo squadra che ne saremmo usciti, ma al momento non c’è nessuno di difendibile, bisogna guardasi tutti dentro, i giocatori per primi, ed anche noi come società, però bisogna dire che questi ragazzi devono tirare fuori l’anima, il cuore, ed oggi, come da troppo tempo, non lo stiamo vedendo”.
“E allora come se ne esce?” Chiede l’addetta stampa azzurra: “La ricetta è sempre il lavoro – conclude Orlando – i ragazzi dicono che il mister è bravo, che lavorano bene e non gli manca nulla, ma poi in partita i risultati non arrivano. Siamo incazzati, se qualcuno non è contento di indossare la maglia del Novara, non ci sono problemi, la finestra di mercato è vicina, prenderemo gente affamata, magari anche di qualità inferiore: chi non ha fame si può togliere dal progetto”.
Insomma, più che un “redde rationem” sembra un tutti contro tutti, che non lascia intravvedere una luce infondo al tunnel. Anche perchè, nella proclamata “presa di responsabilità” nessuno ha fatto cenno alle vicende legate alla questione fideiussione, ad al versamento tardivo degli stipendi ai dipendenti, malgrado la stampa novarese avesse avanzato precise richieste di chiarimento, al momento ancora rimaste inevase.
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