Sette giorni alla resa dei conti dal Coni, ma la piazza ha svoltato. Novara avrà due squadre di calcio?
Il Collegio di Garanzia del Coni che si riunirà all’inizio della prossima settimana, per valutare il nuovo ricorso presentato dal Novara calcio, per ottenere l’iscrizione alla serie C, ma dalla piazza azzurra arrivano segnali di insofferenza, che fanno presagire un nuovo inizio lontano da Novarello.
Fra una settimana il Collegio di Garanzia del Coni, si pronuncerà sul secondo ricorso presentato dal Novara calcio, al fine di ottenere l’iscrizione al Campionato di Serie C. Dopo la bocciatura del Consiglio Federale, è l’ultimo pertugio utile al gruppo Pavanati, per mantenere lo storico club in categoria, dopo 113 anni ininterrotti di professionismo.
Le motivazioni al no, pubblicate dalla Federazione paiono granitiche, e se di speranza si vuole parlare, bisogna affidarsi ad sorta di soluzione politica, che trovi il modo di salvare in qualche modo le società coinvolte, senza creare un precedente scomodo. In questo forse contano i dirigenti azzurri, la cui difesa è affidata all’Avvocato Cesare Di Cintio, il fatto cioè di essere in compagnia di club come Chievo, Carpi e Casertana, con la politica che potrebbe valutare il periodo storico particolare e trovare un salomonico salvacondotto.
Ma siamo sicuri che la città e la piazza, stiano davvero sperando in un clamoroso rientro dal buco della serratura? Domanda più che lecita, a giudicare dai messaggi più o meno criptici che arrivano dalla tifoseria organizzata. La Curva azzurra è andata di persona a Novarello con alcuni rappresentati dei Nuares, caldeggiando l’uscita dalla società di Pavanati e della famiglia De Salvo. Il Coordinamento Cuore Azzurro, che aveva inizialmente avuto un’apertura di credito verso i nuovi proprietari, si è completamente ricreduto, visti i fatti delle ultime settimane, incluse ovviamente le notizie giudiziarie che riguardano l’ex Generale Fabrizio Lisi e l’ex Manager bancario Umberto Inverso, finiti in un inchiesta condotta dai magistrati napoletani, per rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione in atti giudiziari e traffico di influenze.
Anche il Gruppo Fedelissimi si è aggiunto al coro, con un comunicato piuttosto esplicito: “seguiamo attoniti gli accadimenti di questi giorni del Novara Calcio. È incredibile come, in poco tempo, personaggi improvvisati siano riusciti a distruggere un patrimonio sportivo e cittadino – scrive in un comunicato a firma del Presidente Roberto Paci Durante – Crediamo si debbano sottolineare due cose. La prima: questi soggetti è bene che non si occupino più della squadra e che portino il simbolo al sindaco di Novara, nella speranza che possa aggregare forze positive. Il secondo: la politica cittadina più che speculare è bene che si unisca e dia una mano nella medesima direzione Forza Novara Sempre”.
Un invito rivolto all’imprenditoria sana del territorio, che aveva trovato come primo promotore il sindaco della città Alessandro Canelli, il quale non pare solo fare un appello generico, ma sembra aver già avviato un vero e proprio progetto di rifondazione, forse cominciando a raccogliere le prime adesioni.
Comunque vada al Coni dunque, Pavanati ed Mds, dovranno tenere conto di aver probabilmente perso la fondamentale sponda offerta dal territorio. Se dai palazzi romani arrivasse un insperato sì e poi gli azzurri scendessero regolarmente in campo, anche la società, magari supportata da risultati positivi, potrebbe tentare di riacquistare parte della fiducia perduta; ma se come previsto, il Novara calcio venisse confermato fuori dal professionismo, cosa accadrebbe?
E’ la domanda che si stanno ponendo un po’ tutti, anche alla luce delle dichiarazioni che Pavanati ha rilasciato proprio al nostro giornale, nella conferenza stampa del 10 luglio scorso. “Considero il Novara calcio come una delle mie società, ed alle mie società tengo quasi più che alla mia famiglia, non cederò ne ora ne mai” ci ha detto il Presidente, lasciando intendere che proverebbe comunque a continuare, malgrado le tensioni con il socio di minoranza, provando ad iscriversi alla più prossime delle categorie dilettanti. Ma c’è pure un’ipotesi paradossale, che vedrebbe il Novara calcio 1908 fermo al palo per almeno un anno.
Se Pavanati e De Salvo non mollano, rimettendo il controllo della società nelle mani del sindaco, si prospetta dunque uno scenario tutt’altro che ipotetico, con due squadre azzurre. Il nascente gruppo coagulatosi intorno al sindaco, potrebbe andare a sostenere uno dei club dilettantistici del territorio, facilitando la risalita, che non partirebbe proprio dalla Terza Categoria. La Romentinese-Cerano-Galliate ad esempio, è appena stata promossa in serie D, ad un passo dal professionismo; il Bulè Bellinzago che gioca con molta ambizione in Promozione, si appoggia alle strutture del centro sportivo ricreativo, dove la passione del proprietario/presidente Luigi Blasi (tifosissimo del Novara calcio), ha creato un movimento importante anche nel settore giovanile e femminile, raccogliendo pezzisignificativi fuoriusciti negli ultimi anni, proprio da Novarello.
Insomma, le alternative credibili per ripartire non mancano, sarebbe auspicabile che istituzioni, imprenditori e riferimenti del territorio, possano sperare in un ragionevole accordo con la società madre, evitando una contrapposizione dolorosa ed inutile, che tarderebbe solo la naturale fine del Novara calcio per come l’abbiamo conosciuto, ostacolando la nascita della nuova creatura, così come sembra oramai auspicare la piazza azzurra.