Buongiorno popolo splendente!
Ero qui in una breve pausa di relax che mi son concesso perché davvero ne avevo bisogno e pensavo a cosa avrei scritto in questa rubrica per l’estate. Mare, lettino, bibita fresca, la mente finalmente libera da cattivi pensieri, da preoccupazioni… Insomma l’atmosfera ideale per dare sfogo alla creatività… Se non che, sul più bello… Eccola qui la domandona esistenziale: “meglio essere o apparire?”.
Capirete che per una come me che di secondo nome fa Donatella Splendente non è un quesito di poco conto… Ma credo sia così un po’ per tutti! Quindi ho pensato alla soluzione migliore per adattare il tema a questa rubrica e spero di riuscirci…
Insomma, così a pelle, alla domanda “meglio essere o apparire?” tutti vorreste rispondere: meglio essere! Ovvio che sia così: meglio un forte carattere, una bella personalità, un bel po’ di sani principi di riferimento… E chi se ne importa del resto!
Peccato però che la realtà sia un po’ diversa: se davvero l’essere fosse così fondamentale perché spendiamo tante delle nostre energie e delle nostre risorse per questioni più che altro legate all’apparire?
Fateci caso: da vent’anni almeno i miti ed i riti della chirurgia estetica, tanto per fare un esempio, sono stati sdoganati. Prima erano solo per ricconi e star del cinema adesso sono per tutti… Poi magari non lo facciamo per mancanza di soldi o per paura del bisturi: ma siamo onesti… Quante volte guardandoci allo specchio abbiamo pensato di intervenire per modificare un naso aquilino, un seno sgonfiato, uno zigomo inesistente, un pene troppo piccolo, un girovita abbondante?
Il fatto che sovente si tratti di “problemi” che vediamo solo noi (nel senso che spesso sono frutto delle nostre fantasie oppure così diffusi da essere naturalmente presenti in quasi ogni essere umano) non sposta minimamente la questione…
Il desiderio di farsi mettere addosso le mani da un mago della chirurgia estetica in grado di plasmare il nostro corpo secondo i nostri desideri, l’abbiamo ormai tutti… E’ diventato un fatto di costume, come l’esistenza dei social network o l’utilizzo dei telefonini…
Non si spiegherebbero altrimenti le vagonate di euro spese ogni anno per questi interventi, ormai una vera e propria economia parallela, fatta anche di prestiti, rate e finanziamenti… (la sapete la storia di quello del pene in leasing? Come no? Insomma. uno si rifà il pene chiedendo un prestito… Poi smette di pagare e che fa la banca? Non lo so ma questa la vorrei proprio vedere! Ah! Ah! Ah!).
E nemmeno si spiegherebbero certi nasini all’insù, quelle bocche carnose che durano ben oltre la mezza età, quelle tette che sfidano la gravità manco fossimo sulla Luna e quei costumi da bagno che sembrano esplodere! Oh! Se Madre Natura fosse davvero così generosa!
Non è così e ne sa qualcosa la mia amica Manu Pelle che ha il centro estetico “Tempio del Karma” in via Gnifetti (non è pubblicità, è solo che fra amiche ci si da anche una mano, su) e che son sicuro ne veda davvero di tutti i colori.
Però è in questo modo che certi antenati dell’Homo sapiens diventano glabri e curati, affidandosi anche a parrucchieri che lanciano mode di splendide capigliature bicolor quasi transgrender… Così si realizzano magici trapianti di capelli che crescono in poche ore o al contrario, si creano quelle sopracciglia così sottili che sembrano l’opera della mano di un’artista…
Il modello di riferimento è chiaro e basta sfogliare una rivista di moda o guardare la tv per vederci bombardare dalle immagini di questi figoni assurdi, da mangiare con gli occhi, tutti fasciati in magliette aderentissime, con pantaloni attillatissimi magari di elastan con risvolti cangianti, con muscoli guizzanti da ore di palestra… (e poi la pianto qui che dove sono io fa già caldo di suo… Credo di aver reso il concetto!).
Molta sostanza e poca naturalezza, ma questo pare non importare più a nessuno!
E allora mi vien spesso da chiedermi se quella trasgressiva e trasformista sono davvero io!
Oppure se non lo siamo tutti almeno un po’ e soprattutto i più giovani che sembrano quelli più aperti a questo genere di pratiche!
Certo, poi anche qui come in ogni cosa ci sono le esagerazioni: le bocche a canotto e le donne gatto, il testosterone impazzito dalle troppe sollecitazioni e le fronti immobilizzate dal botox… Ma quello è un altro discorso!
Io mi son fatto l’idea che tutta questa cultura dell’apparire ha avuto un inizio preciso: tutta colpa della pubblicità “dell’uomo che non deve chiedere mai!”. Ma ve la ricordate? (chi ha ovviamente l’età per farlo!). Ti saltava fuori sto Big Jim all’ora di cena, prima del tg, con le unghie rosse della tipa che lo svestivano (solo la camicia, era una cosa pudica eh!) e lui che con la manona la fermava…
Generazioni di padri e nonni con la forchetta della pasta a mezz’aria e la salivazione azzerata.
Così han cominciato tutti ad andare a far jogging, poi tutti in palestra, poi dall’estetista e dal chirurgo estetico sulla scia delle mogli che avevano già capito tutto prima… Con risultati diciamolo, qualche volta terrificanti… Perché quello là, quello della pubblicità. era davvero Big Jim e cosa volevi avesse mai da chiedere uno così? Va beh!
Insomma… Per tornare all’inizio… Meglio essere o apparire? Essere sicuramente! Ma anche apparire: l’importante è sentirsi sé stessi!
Baci splendenti a tutti!
Donatella Splendente