Riceviamo e pubblichiamo:
A febbraio del 2014 la maggioranza del Consiglio Comunale espresse parere favorevole alla volontà della Giunta Municipale di trasformare un milione di metri quadrati di terreno agricolo in aree logistico/industriali per realizzare il secondo interporto di Novara (!).
A sostegno di una siffatta operazione usarono la più vergognosa delle false promesse: “i posti di lavoro che avrebbe generato”.
Fu questa decisione della Giunta Ballarè-Bozzola-Fonzo che indusse un gruppo di Associazioni, di Gruppi, di Movimenti e di Persone a dare vita a Reteterranovara.
Il primo atto della Rete fu quello di presentare – il 24 marzo 2014 – una articolata e documentata serie di Osservazioni alla Deliberazione del Consiglio Comunale.
A nove mesi di distanza attendiamo ancora le controdeduzioni della Giunta.
Il secondo fu la richiesta di Idee di Futuro e di Legambiente (due Associazioni cofondatrici della Rete “competenti in materia ambientale”) di partecipare – in base al comma c del punto 2 dell’articolo 15 della legge urbanistica regionale – alla Conferenza di Copianificazione per portare un contributo propositivo positivo sulla Valutazione Ambientale Strategica per le aree di Agognate ed avviare democraticamente un confronto diretto con gli altri soggetti chiamati dalla legge ad esprimersi.
In barba alla legge, la richiesta fu respinta: a conferma che la paura delle idee altrui è la riprova della debolezza delle proprie.
Il terzo fu l’appello ad una mobilitazione civile per fermare la realizzazione di un progetto sciagurato e nel contempo affermare l’esigenza di una politica urbanistica che non comporti la distruzione della natura.
Un mobilitazione che si è tradotta:
nella raccolta di firme in calce ad una lettera indirizzata al Sindaco, alle Consigliere ed ai Consiglieri Comunali per chiedere che non modifichino la destinazione d’uso dei terreni agricoli di Agognate;
nell’organizzazione di conferenze-dibattito con esperti di livello nazionale ed internazionale sulle ragioni di una politica urbanistica alternativa alla cementificazione dei suoli (dopo l’incontro con Luca Mercalli, consulente della Comunità Europea, il 6 febbraio ve ne sarà un secondo con la partecipazione di Domenico Finiguerra, Cofondatore della Rete nazionale “Stop al consumo di territorio” e di Paolo Pileri, Professore di pianificazione territoriale ambientale al Politecnico di Milano);
nella promozione di incontri con i giovani sulle ragioni della tutela dei terreni agricoli e delle aree verdi: condizione non solo per la vivibilità dell’ambiente ma per l’esistenza di tutti gli esseri viventi (il primo si terrà a metà gennaio con le studentesse e gli studenti degli ultimi anni dell’Istituto Agrario “G. Bonfantini”).
Un impegno, una fatica che sono stati – sono e saranno – di non poco conto, ma oltre che spesi per una causa giusta hanno già determinato importanti risultati:
Sono già più di tremila le cittadine ed i cittadini che hanno firmato la lettera al Sindaco.
Nella storia di Novara non si ha memoria di una petizione che abbia raccolto tante adesioni. E tutto lascia intendere che aumenteranno.
“Agognate” è diventata un simbolo.
Il simbolo dell’impegno per una politica urbanistica moderna al servizio dei cittadini e non degli speculatori.
La Giunta che “aveva fretta”, dopo 11 mesi, non è in grado di tornare in Consiglio Comunale per l’adozione di un progetto che non sta in piedi (per le “Osservazioni” ricevute ed i pasticci combinati).
Non si amministra con l’arroganza ed “a prescindere”.
La ventilata multinazionale – con le sue centinaia di posti di lavoro – si è ridotta ad un’azienda che opera al CIM e che sarebbe interessata ad ampliarsi ad Agognate (!).
La verità, se si sa farla emergere, è più forte di ogni mistificazione.
Sbugiardata l’ignominiosa bufala dell’occupazione c’è chi nella maggioranza ha già detto che non è più disposto a pagare il prezzo della modificazione della destinazione d’uso.
Ci furono altri che spiegarono il loro voto favorevole con eguale motivazione.
La città li guarda e si augura che quelle parole fossero sincere come parve.
Corre sempre più insistente la voce che i Coordinatori dei 5 circoli del P.D. della città sarebbero contrari al progetto “Agognate”.
Qualora sia vero lo dicano ad alta voce. Il problema non è quello di salvarsi la coscienza.
Il Movimento Sinistra Ecologia e Libertà, che assieme al P.D. costituisce la maggioranza consiliare, si è dissociato pubblicamente dall’operazione Agognate.
Il Re è nudo e con lui i 3 transfughi da S.E.L.
Non dico che sia tutto merito nostro. Le penne del pavone non servono.
Ma se non ci fosse stata Reteterranovara, il suo impegno ed il consenso di migliaia di persone tutto questo non sarebbe avvenuto. ecco perché continueremo.
Alberto Pacelli