Milano, intorno al 1600, vedeva quello che era un Carnevale spontaneo ed estremamente popolare. Come ovvio, non esisteva nessuna associazione che organizzasse i festeggiamenti come avviene oggi. Semplicemente il popolo si ritrovava per le strade con i volti coperti da ermetiche maschere che impedivano il riconoscimento di chiunque e, nascosti in tal maniera, si lasciavano andare alle più lascive battute e, molto più spesso e in maniera violentissima, a una feroce critica nei confronti del potere costituito. Si trattava di una vera e propria fiumana umana che, al potere, faceva parecchio paura temendo, che il tutto portasse a delle ben più serie sommosse. Nel disperato tentativo di porre un argine a questa situazione, venne emesso un editto che prometteva, come condanna, il taglio della testa a chi, nei giorni Carnascialeschi, si fosse presentato nelle pubbliche vie con il volto coperto dalle sopraccitate maschere. Tutto il popolo milanese, che sappiamo essere di carattere ben deciso, uscì di casa indossando, tutti, una maschera. Era evidente come non fosse possibile decapitare l’intera città e l’editto rimase lettera morta. Questa vicenda ha un insegnamento storico tanto chiaro da non doverlo nemmeno spiegare. I miei lettori avranno certamente capito e afferrato il tutto.
Altra vicenda meritevole di nota, ci porta al Mercu Scürot che si festeggia in quel di Borgosesia, non nel periodo Carnevalesco, ma, curiosamente, il Mercoledì delle Ceneri. Avvenne circa 150 anni fa che un operaio tedesco che si trovava in zona per lavoro, si era proprio tanto divertito durante i festeggiamenti e non aveva certo lesinato in libagioni di un vino di qualità decisamente migliore di quello a cui era abituato. Ai tempi si usava che per il Mercoledì delle Ceneri ci si dovesse vestire completamente in nero. Così fece il nostro amico operaio che però non dimenticò di portarsi una bottiglia di quel buon vino e ne bevve ancora in abbondanza, ubriacandosi di nuovo come era avvenuto nelle sere precedenti. La popolazione non potè mancare di notare lo strano personaggio e, lì per lì, gli improvvisò un goliardico funerale che ben presto prese un sapore e un aspetto decisamente surreale e felliniano. Da allora tutti i Mercoledì delle Ceneri si festeggiano, a Borgosesia, con centinaia di valligiani che, elegantemente vestiti di nero, si danno ad abbondanti libagioni per strappare alla Quaresima un altro giorno di divertimento.
Paolo Nissotti