Il lockdown azzera l’ozono. La ricetta di Tomei per il futuro verde della città
Dal coordinatore del Carp una serie di considerazioni per cambiare trasporti e qualità della vita in città, a partire dai confortanti dati sull’ozono, anche in prospettiva dei nuovi progetti legati alla Città della Salute ed al Polo Logistico di Agognate.

Gli effetti tangibili del lockdown sulla Pianura Padana visti dal satellite
Anche i dati relativi alla presenza di ozono nell’area cittadina nei mesi di maggio-giugno 2020, confermano zero sforamenti. Una bella differenza rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti a partire dal 2014, con una media di circa 10 giorni di superamento dei limiti e punte (2015 e 2017) di addirittura 20 giorni.
E’ certamente l’effetto del lockdown dovuto all’emergenza Covid-19, che ha totalmente abbattuto il contributo alle emissioni dovuto al traffico. Su queste basi di ragionamento, Fabio Tomei del Coordinamento Ambientalista Rifiuti del Piemonte, invita l’ ARPA e i Vigili Urbani a confermare come questo sia anche attribuibile ad un maggiore utilizzo delle biciclette. “Riflettiamo allora su come stabilizzare e migliorare questi buoni risultati con nuove piste ciclabili – scrive Tomei in una nota stampa – uso sempre più diffuso della bici, limite 30 km all’ora in tutta la città, piantumazione di nuovi alberi, pedibus per le scuole, applicazione ampia del telelavoro per diminuire il traffico, ampliamento del parco mezzi elettrici, sia pubblici che privati”.
Per Tomei coordinatore del Carp, tutte considerazioni che dovrebbero condizionare le scelte che determineranno il futuro della città: “Teniamo presenti questi indirizzi anche per i nuovi progetti, ad es. per la Città della Salute di Novara e per il Polo Logistico di Agognate”.

Fabio Tomei coordinatore del CARP