Leonardo ed Agata i nuovi nati al Maggiore che sfidano il virus e regalano speranza
All’ospedale Maggiore due madri positive al Covid-19 partoriscono in sicurezza e senza problemi due bambini sani e bellissimi, un segno di speranza che da forza anche a medici e personale sanitario dopo due settimane di pressione anche psicologica.
Oltre al calo dei decessi e dei ricoveri, c’è un’altra buona notizia che arriva dall’Ospedale Maggiore di Novara, dove in queste ore due puerpere positive al Covid-19, hanno partorito i loro bambini e tutti stanno bene. Un maschietto ed una femminuccia, Leonardo ed Agata, venuti alla luce senza particolari senza sia per loro che per le rispettive madri e questo malgrado la legittima preoccupazione legata alla loro positiva al tampone, anche se per una delle due donne è stato necessario il parto cesareo, ma per questioni non direttamente legate alla presenza del coronavirus, questo a testimonianza del fatto che il “mostro” si può sconfiggere e che la vita avrà sempre la meglio. “Nelle scorse settimane abbiamo steso una procedura operativa con la quale sono stati definiti i percorsi delle donne covid positive che si ricoverano presso la nostra struttura per patologie della gravidanza o per partorire – spiega il dott.Alberto Petrini attuale responsabile della Struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia – È stato inoltre definito il percorso del neonato e la gestione dell’allattamento. Abbiamo allestito una sala parto dedicata separata dalle altre sale parto. Tutto ciò permette di garantire un parto sicuro alle future madri e ai loro bambini oltre che alle altre donne e a tutti gli operatori sanitari, medici, ostetriche e operatori socio-sanitari. E’ l’occasione per ringraziare tutti quanti hanno collaborato con grande partecipazione alla redazione della procedura integrando le attività di ostetriche, ginecologi, neonatologi ed equipe di sala operatoria e poi allestendo la sala parto dedicata, a partire dalla coordinatrice ostetrica del Dipartimento materno-infantile Angela Maccagnola”.

Il dott.Alberto Petrini responsabile Ostetricia e Ginecologia
Una nota di speranza anche per l’Ospedale stesso, che da 15 giorni è messo sotto pressione anche psicologica, con tutte le implicazioni emotive legate alla grande sofferenza dei malati e non solo dal punto di vista fisico, con un “dolore” ed un senso di abbandono del quale medici e personale sanitario si stanno facendo carico. “E’ andato tutto molto bene – conclude il dott. De Pedrini – nonostante non sia stato facile per le ostetriche assistere il travaglio e il parto indossando i dispostivi di protezione per molte ore. Soprattutto ha richiesto un maggior impegno nello stabilire la relazione di empatia, sostegno e fiducia che l’ostetrica instaura con una donna durante il travaglio e il parto. Speriamo tutti che in un momento così difficile queste nascite portino speranza e fiducia riportandoci alla vita!”.