Rassicura dipendenti e cittadini il presidente della Provincia Matteo Besozzi, commentando anche l’azione che la Regione sta svolgendo sul riordino delle province, votata ieri a Palazzo Lascaris.
“Da tempo si chiedeva un deciso passo in avanti verso la costituzione di un nuovo soggetto politico-amministrativo forte – spiega Besozzi – ora con la nascita dell’Area vasta che comprende Novara, Vercelli, Biella e Vco il Piemonte nord orientale conta di più e potrà beneficiare di strategie amministrative più coordinate”.
“L’Area vasta di cui Novara fa parte, con 850mila abitanti, è la seconda del Piemonte dopo la Città metropolitana di Torino – prosegue Besozzi – le altre aree hanno rispettivamente 650mila abitanti Asti+Alessandria e 590mila abitanti Cuneo a fronte di un’estensione territoriale simile. Le premesse perché il Piemonte nord orientale possa contare di più ci sono tutte, ora sta agli amministratori superare divisioni di bandiera: su alcuni ambiti come le Atc, i Parchi, le Atl, l’Agenzia per la mobilità il processo è già avviato, anche se siamo in una fase in cui forse si vedono più le mancanze rispetto ai benefici”.
E poi si sofferma sui dati, preoccupanti, dettagliati ieri dai sindacati che hanno dichiarato la mobilitazione sul futuro delle Province anche a livello nazionale: “Per la Provincia di Novara non risultano esuberi – precisa Besozzi – il dato indicato da Catoggio della Funzione pubblica della Cgil di 150 dipendenti riassorbiti dalla Regione e 50 che resteranno in capo alla Provincia per le funzioni fondamentali non risulta in alcun modo verificato, né dalle riunioni finora effettuate, né in base a possibili simulazioni che partano dalla pianta organica esistente (le sole funzioni fondamentali di Viabilità ed Edilizia ad oggi impiegano da sole ben più di 50 persone). Lo scenario che appare più probabile è che i dipendenti continuino a svolgere nelle attuali sedi il proprio lavoro, in parte “sotto” la Provincia come avviene ora per le attività di viabilità, edilizia scolastica, istruzione, e gran parte dell’ambiente, in parte riassegnati dalla Regione”.
Al primo ottobre, spiega Besozzi, erano 214 i dipendenti in servizio. “In un anno tra pensionamenti ordinari, prepensionamenti e qualche mobilità l’organico è sceso di circa 30 unità. Occorre inoltre ribadire che per svolgere tutte le sue funzioni attuali la Provincia di Novara necessiterebbe di una pianta organica di almeno 349 dipendenti. In tutte le sedi di confronto – conclude Besozzi – è stato ribadito con forza che per svolgere al meglio le funzioni assegnate è necessario disporre di risorse economiche ed umane adeguate”.