Ultimo appuntamento del 2015 per la rassegna “Mettiamo in Ordine le idee” organizzata dall’Ordine dei medici di Novara: ieri sera, alle ore 21, all’auditorium del Conservatorio “Cantelli” è intervenuto l’archeologo, autore e conduttore televisivo Umberto Broccoli, incantando il numeroso pubblico. Una serata con un ospite d’eccezione che si è misurato sulla parola-chiave individuata per l’edizione di quest’anno, ovvero TEMPO. L’ospite ha intitolato il suo intervento “(Non) ho tempo da perdere”.
Umberto Broccoli, nato a Roma il 4 settembre 1954, è un archeologo, autore televisivo, conduttore radiofonico, scrittore e conduttore televisivo italiano. Dal 2008 al giugno 2013 è stato Sovrintendente ai beni culturali del comune di Roma.
Si laurea in archeologia cristiana nel 1976 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, dove insegna per tre anni Epigrafia cristiana Antica Greca e Latina. E’ membro del Consiglio Nazionale per i Beni Culturali e ambientali.Ha pubblicato numerosi saggi e libri e ha collaborato con settimanali e quotidiani (La Repubblica, TV Sorrisi e Canzoni, Reset, Archeo, L’Osservatore Romano, Corriere della Sera /Sette, etc.). Per il Corriere della Sera scrive su Sette la rubrica “Storie (di) note”. Come autore e conduttore ha realizzato per la Rai programmi radiofonici e televisivi, nonché produzioni cinematografiche ed eventi teatrali. Attualmente cura in video una rubrica per Unomattina (Rai 1) dopo aver realizzato e condotto per Radiouno Rai le trasmissioni Con parole mie e In Europa.Ma la sua grande passione è la pallavolo: è stato atleta di interesse nazionale (è stato convocato nelle rappresentative nazionali giovanili) e anche allenatore.
Broccoli ha iniziato l’incontro concentrandosi sulla spropositata importanza che si dà oggi all’immagine, sia quella personale, sia quella, molto spesso drammatica ed enfatizzata dalla televisione. “Il nome è la cosa più importante che si possiede – ha detto Broccoli – si era conosciuti per il nome e non per la faccia. Lo stesso Gesù fu riconosciuto dalle guardie che lo arrestarono, perchè Giuda che disse loro che colui che avrebbe baciato era colui che dovevano catturare. Negli ultimo quaranta, cinquanta anni l’immagine è diventata sempre più importante, dequalificando spesso l’interiorità, l’essenza di una persona. La parola è divenuta effimera, lasciando il posto all’evanescenza di un’immagine. In tale modo si è assistito ad una compressione del tempo, ad un’accelerazione nel dover fare, del dover essere sempre impegnati, bruciando e non vivendo la dimensione temporale. In tal modo il tempo fugge e sfugge dal controllo dell’individuo, che invece è controllato ed appiattito dal tempo stesso.”Con un excursus storico impressionante, Broccoli ha trasmesso alla platea alcuni concetti fondamentali.”Oggi si ricorre sempre più alle filosofie orientali, senza renderci conto che già il poeta Orazio parlava del tempo, della fuggevolezza di esso, dell’inconsistenza e dell’incertezza totale dell’indomani. Da qui il celebre Carpe diem; per non perdere tempo prezioso, dovremmo riprendere in mano la nostra cultura. Basta leggere centinaia di epigrafi per rendersi conto della disillusione nei confronti della morte. Non c’è nulla oltre il confine della morte, concetto caro allo stoicismo ed all’epicureismo. E poi Seneca che considerava nostro solo il tempo e Sant’Agostino che non sapeva rispondere a cosa fosse il tempo.” Ed allora, per Broccoli, è fondamentale perdere tempo, aver quei momenti di “Otium” tanto caro ai Latini, per riappropriarsi di noi stessi, del nostro tempo interiore (concetto, peraltro, amato tanto da Eugenio Borgna, n.d.a); la non condivisione di questi momenti diventa pertanto necessaria e fondamentale. Alla conclusione dell’incontro, il Presidente dell’Ordine dei Medici, Federico D’Andrea ha dichiarato che “ possiamo già trarre un bilancio, certamente molto positivo, sia per la risposta avuta da parte del pubblico (che non solo ha riempito l’auditorium ma ha mostrato grande apprezzamento per gli intellettuali intervenuti) sia per la qualità degli ospiti e la varietà delle posizioni che sono state presentate. E’ un ulteriore incentivo a continuare su questa strada, che porta l’Ordine dei medici ad avere un ruolo di primo piano nell’attività culturale novarese».
Manuela Peroni Assandri